La più antica mappa mai scoperta. Risale ai babilonesi

**"La mappa più antica del mondo: un tesoro babilonese che svela la visione del mondo di un'antica civiltà"**

Ad Abu Habba, un’antica metropoli che oggi si trova in Iraq, all’inizio degli anni Ottanta del XIX secolo venne scoperta la più vecchia carta geografica del mondo, risalente a circa 2.600 anni fa. Di origine babilonese, dopo molti anni questa carta continua a meravigliare generazioni di storici e archeologi, per i suoi sorprendenti particolari.

Questa carta ci consente di capire come i babilonesi interpretavano il mondo che esisteva oltre i confini del loro impero e ci permette di conoscere un aspetto nascosto di questo popolo, quello dedito all’esplorazione geografica. Per anni, infatti, i mercanti e gli avventurieri babilonesi si spingevano lontano da casa, nel tentativo di conoscere nuovi popoli e culture. Un obiettivo che influenzò positivamente anche la società di alcuni loro vicini, come i greci o gli egizi.

La tavoletta su cui è stata incisa la carta è costellata di particolari unici, che offrono una visione del mondo diversa dalla nostra. Ad esempio, il mondo è raffigurato come un disco singolare, circondato da un anello d’acqua chiamato Fiume Amaro. Al centro della Terra si trova invece il fiume Eufrate, che all’epoca bagnava la città di Babilonia, capitale dell’impero babilonese.

Sopra la carta, infine, è possibile leggere alcune parole in cuneiforme, che raccontano la storia dell’origine del mondo da parte della divinità Marduk, una delle principali del pantheon babilonese.

Attualmente la carta si trova al British Museum ed è conservata all’interno di una teca resistente agli urti, dove viene visitata da migliaia di persone ogni anno. Le sue dimensioni sono infatti modeste (12,2 x 8,2 centimetri).

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