Le più antiche prove del consumo di droga scoperte in una grotta in Marocco

I resti di efedra, una pianta medicinale, trovati accanto a un individuo sepolto nella Grotte des Pigeons, offrono nuove intuizioni sulle pratiche funerarie e la medicina preistorica.

Circa 15.000 anni fa, un individuo fu sepolto nelle Grotte des Pigeons, in Marocco, insieme a resti di efedra, una pianta medicinale ancora oggi utilizzata. Questa sarebbe la più antica prova dell’uso di questa pianta da parte degli esseri umani. L’efedra, conosciuta per i suoi presunti benefici per la salute tra cui il trattamento di malattie respiratorie, all’epoca potrebbe essere stata adoperata per scopi nutrizionali e terapeutici come durante interventi chirurgici come la trapanazione del cranio. “Le prove di un recupero riuscito da operazioni, come l’evulsione dei denti e la trapanazione cranica, eseguite dagli occupanti iberomaurusiani della Grotte des Pigeons suggeriscono che l’efedra potrebbe essere stata utilizzata per scopi medicinali. L’efedra è un vasocostrittore e potrebbe essere stata utilizzata per ridurre la quantità di sangue perso durante queste procedure chirurgiche e come ausilio al recupero”, spiegano gli esperti.

I ricercatori suggeriscono che l’efedra avesse un significato simbolico nelle pratiche funerarie, con la possibilità che fosse consumata in contesti rituali, come parte di un banchetto per i defunti. “Il consumo di cibi speciali e la collocazione di detriti alimentari in contesti altamente simbolici, come i luoghi di sepoltura, sono stati interpretati in altri contesti archeologici come una chiara prova di banchetti e potenziale condivisione di alimenti con i defunti. Qui suggeriamo che a Grotte des Pigeons, le persone usavano o consumavano cibi insoliti e speciali come parte di una sepoltura umana [vecchia di 15.000 anni] e che l’efedra aveva un posto significativo tra loro”. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.