Il Mistero del Lago Mungo: Tesori Archeologici e Storia Antica

Scoperte straordinarie nel deserto remoto dell'Australia

Il deserto remoto del Nuovo Galles del Sud, in Australia, ospita una duna a forma di lunetta che circonda il lago Mungo, un antico lago australiano prosciugato che conserva reliquie di tempi antichi. Questa regione, conosciuta come la regione dei laghi di Willandra, era un tempo ricca di grandi laghi del Pleistocene che sostennero la vita per migliaia di anni. Qui, 50.000 anni fa, i Primi Popoli dell’Australia trovarono rifugio, prosperando grazie alle abbondanti risorse naturali come molluschi d’acqua dolce, crostacei, pesci, emù e marsupiali.

Il lago Mungo, ora prosciugato e visibile dallo spazio, è un sito archeologico di grande importanza, ospitando la famosa Signora Mungo e l’Uomo Mungo, alcuni dei resti umani più antichi trovati a livello globale.

La duna a forma di lunetta che circonda il lago Mungo è stata modellata dal vento negli ultimi 50.000 anni e si estende per circa 30 chilometri di lunghezza. Questa formazione geologica ha conservato una ricca serie di tesori archeologici e geologici, inclusi resti di megafauna come il gigantesco marsupiale Zygomaturus trilobus, il Genyornis newtoni, il tigre della Tasmania e canguri giganti.

La Signora Mungo, i cui resti sono stati datati tra 40.000 e 42.000 anni fa, rappresenta uno dei resti umani più antichi in Australia e nel mondo. I suoi resti, insieme a quelli dell’Uomo Mungo, forniscono importanti prove di cremazione e sepoltura rituale, offrendo uno sguardo prezioso sulla storia antica dell’umanità.

Il sito del lago Mungo ha anche rivelato indizi sulla storia geomagnetica della Terra, con prove di un’escursione geomagnetica risalente a 30.000 anni fa. Questi cambiamenti nel campo magnetico terrestre forniscono informazioni cruciali sulla storia geologica del nostro pianeta.

Oggi, il paesaggio semi-arido intorno al lago Mungo mostra netti contrasti dovuti alle pratiche di gestione del territorio. Le linee visibili nelle immagini rappresentano i confini tra il Parco Nazionale di Mungo e le proprietà pastorali circostanti, dove pascolano pecore e animali selvatici come canguri e conigli. La pressione del pascolo sulla terra è ancora elevata, poiché mancano predatori che regolino le popolazioni di erbivori.

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