Scoperte sorprendenti: il ragno lace weaver e le sue tossine

Un nuovo studio rivela come il lace weaver utilizzi tossine per catturare prede.

Scoperte sorprendenti nel mondo dei ragni

Recenti ricerche nel campo della biologia aracnologica hanno rivelato pratiche inaspettate da parte di un ragno non velenoso, noto come lace weaver dalle zampe piumate (Uloborus plumipes). Questo aracnide, che si trova principalmente in Europa e Africa, ha catturato l’attenzione degli scienziati per la sua sorprendente abilità di avvelenare le prede. Utilizzando la seta per avvolgere le sue vittime, il lace weaver impregna questi involucri con tossine rigurgitate, un comportamento che ha sfidato le precedenti convinzioni sulla sua innocuità. Fino a poco tempo fa, si pensava che questo ragno fosse privo di ghiandole velenifere, ma ora i biologi stanno riconsiderando le loro ipotesi riguardo ai metodi di attacco chimico di questo affascinante aracnide.

Ragni pensano che non velenosi uccidono avvolgendo la preda con seta intrisa di tossina
Ragno lace weaver con gambe piumate.
AJC1/iNaturalist/CC BY SA

Il team di ricerca e le scoperte chiave

Un team di ricerca, guidato dall’ecologa Xiaojing Peng dell’Università di Losanna, ha recentemente fatto luce su questo comportamento sorprendente. I ricercatori hanno scoperto che i ragni di questa specie rigurgitano tossine dal loro intestino medio sulle prede avvolte nella seta, immobilizzandole in modo efficace. Le tossine prodotte da Uloborus plumipes si sono rivelate letali, sebbene siano diverse da quelle presenti nei denti dei ragni velenosi. I risultati suggeriscono che queste tossine possano avere un’azione insetticida notevole, contribuendo a una nuova comprensione del comportamento predatorio di questo ragno.

Immagine al microscopio in scala di grigi di due tipi di zanne di ragno
Zanne di

Implicazioni delle tossine nel comportamento predatorio

Le prove sperimentali hanno dimostrato che le tossine del lace weaver hanno un’azione insetticida significativa, con un tasso di mortalità del 50% tra le mosche della frutta entro un’ora dall’esposizione. Giulia Zancolli, un’altra ecologa coinvolta nello studio, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte. Le proteine tossiche rinvenute nel lace weaver sono simili a quelle presenti nei fluidi digestivi di altri ragni, come Parasteatoda tepidariorum, che possiede ghiandole velenifere. Questi risultati offrono una nuova prospettiva sul ruolo delle tossine nei ragni, suggerendo che non siano limitate a ghiandole specializzate per la secrezione di veleno, ma possano anche avere una funzione nel sistema digestivo.

Un legame evolutivo tra tossine e digestione

Peng e il suo team, nel loro articolo pubblicato, propongono un legame evolutivo tra questi due sistemi, ipotizzando che le tossine possano aver inizialmente svolto un ruolo nella digestione prima di essere riadattate per l’uso come veleno. I ricercatori hanno confermato che, a differenza dei ragni velenosi, Uloborus plumipes non possiede condotti nei denti per iniettare sostanze tossiche. Questo suggerisce che nel corso dell’evoluzione, questo ragno abbia perso la capacità di produrre veleno, compensando poi con l’uso delle tossine digestive. Questa scoperta apre nuove strade per la comprensione delle interazioni chimiche nel regno animale.

Il ruolo ecologico dei ragni e le loro potenzialità

Nonostante la reputazione di cui godono i ragni, spesso temuti per le loro modalità velenose, è fondamentale riconoscere il loro ruolo cruciale negli ecosistemi. Questi aracnidi contribuiscono a mantenere sotto controllo le popolazioni di insetti e forniscono nutrimento a una varietà di animali, tra cui uccelli e rettili. Alcuni esseri umani apprezzano anche la loro bellezza e, in alcune culture, i ragni vengono consumati come prelibatezza. Inoltre, i veleni dei ragni hanno mostrato potenziali applicazioni in campo medico, rendendo opportuno un approfondimento anche sulle proprietà delle tossine intestinali. Questa ricerca innovativa è stata pubblicata nella rivista BMC Biology, aprendo nuove strade per la comprensione delle interazioni chimiche nel regno animale.