Vulcani, sviluppata una tecnica davvero innovativa per prevedere le eruzioni vulcaniche

Vulcani

I Vulcani sono da sempre sinonimo di distruzione ma anche di fascino, timore ed ammirazione. Sono stati fondamentali per formare la crosta terrestre, formare la nostra atmosfera, generare sostanze organiche ed anche partecipare alla nascita della Vita. Insomma, i Vulcani sono una sorta di “portali” verso le viscere della Terra.

Tutta questa potenza ha dato modo di far nascere delle vere e proprie forme culturali, dando anche un senso di divino agli stessi Vulcani; basti pensare al famosissimo Vesuvio, un Vulcano situato nella Bellissima Campania, che è molto probabilmente il più famoso al Mondo.

Il Vesuvio, nel lontanissimo 79 D. C. , a conseguenza di una violentissima eruzione distrutte la prosperosa città romana antica di Pompei, provocando una distruzione inimmaginabile; al giorno d’oggi sono però presenti degli affascinantissimi scavi a dimostrazione tuttora dello splendore di quell’antica città.

Ecco un’interessantissima immagine degli Scavi Di Pompei (FONTE):

Scavi Di Pompei

Detto questo, seppur viviamo nel 2022, i Vulcani rappresentano tuttora un pericolo immensamente grande. Neppure l’avanzamento tecnologico riesce a contrastare la distruzione immensa di un’eruzione vulcanica; del resto la potenza della Natura è difficilissima da arginare a livello tecnologico, del resto è sempre più forte di noi. Le uniche soluzioni sono degli ottimi piani emergenziali, da aggiornare anche qui in Italia, e la previsione.

Certo, si potrebbe pensare che prevedere un’eruzione vulcanica sia matematicamente impossibile, ma ciò è errato. Infatti, come avviene anche con le previsioni meteorologiche, un insieme di osservazioni, dati e formule matematiche permette di prevedere le condizioni; poi, dato l’elevatissimo numero di variabili, si può sempre sbagliare.

Con i Vulcani le previsioni al momento si basano soltanto su tecniche “analogiche” che trovano riscontro soltanto sulle osservazioni come ad esempio delle microscosse di terremoto, aumento dell’attività vulcanica come ad esempio una maggiore emissione di Gas (tra cui il Radon), una maggior attività delle Solfatare (che producono Solfuro Di Idrogeno, chiamato anche Acido Solfidrico, dall’interazione di Anidride Carbonica, Idrogeno e Zolfo) ed altre caratteristiche geomorfologiche come ad esempio rigonfiamenti ed altro.

Ciò può essere utile per avere un punto di riferimento per capire se un Vulcano è in procinto di eruttare, ma questo non è preciso al massimo livello perché quegli “squilli d’allarme” potrebbero essere dei falsi allarmi e facenti parte delle classiche fasi vulcaniche. Quindi c’è bisogno di tecniche più precise. Ma quali?

Di recente alcuni scienziati hanno sviluppato una tecnica davvero innovativa che può seriamente permettere di prevedere le eruzioni vulcaniche utilizzando delle rilevazioni satellitari, avete capito bene!

Ma prima, descriviamo cosa sono i Vulcani.

Cosa sono i Vulcani

I Vulcani, detto in modo semplice, si formano quando del Magma fuoriesce dalla crosta terrestre tramite un’apertura chiamata cratere che, accumulandosi e raffreddandosi, dà la tipica forma di cono più o meno frastagliato ad un Vulcano stesso.

C’è anche da dire che ovviamente i Vulcani hanno anche altre forme e varie tipologie di formazione, come per esempio lineare o addirittura sottomarini. Il tutto dipende dall’apertura iniziale da dove fuoriesce il Magma e dagli eventi geologici; oltre che a varie condizioni meteorologiche, magnetiche, elettriche, del terreno, energetiche, planetarie ed eccetera. La fuoriuscita di Magma è chiamata quindi eruzione vulcanica e le eruzioni vanno spesso e volentieri anche a modificare la morfologia di un Vulcano stesso che possono anche diminuire ed aumentare di altezza, in questo ultimo caso va citato l’impressionante Vulcano Etna.

Talvolta un Vulcano può formarsi anche senza formare un cono, ma una Caldera o un SuperVulcano nel caso delle Caldere più grandi (circa 12 sul nostro Pianeta), ovvero una conca molto vasta che si forma dopo il crollo di una camera magmatica, praticamente un “deposito” di Magma all’interno della crosta terrestre. Le Caldere possono anche ulteriormente esplodere e causare eruzioni di portata titanica. Che sono difficilissime da immaginare perché caratterizzate da una devastazione letale.

Una delle Caldere più vaste ed impressionanti al Mondo si trova qui in Italia, più precisamente di nuovo in Campania e sono i Campi Flegrei, dove al suo interno si è formato anche il maestoso Vesuvio.

Il più grande Vulcano del nostro Sistema Solare, invece, è il Monte Olimpo, situato sul Misteriosissimo Pianeta Marte, chiamato anche Pianeta Rosso a causa dell’elevatissima presenza di Ossido Di Ferro, ovvero Ruggine.

Questo Vulcano marziano, che è relativamente anche la Montagna più alta dell’intero Sistema Solare è un Vulcano a scudo (la cui forma ricorda proprio uno scudo, dovuto dal fatto che le sue eruzioni sono formate da Lava molto fluida) ed è caratterizzato da un’altezza incredibile di ben 24 chilometri ed una base altrettanto titanica, è infatti di ben 660 chilometri! Per fare un paragone, la Montagna più alta del Mondo, il Monte Everest, asiatica, è alta “soltanto” 8,8 chilometri; anche se, a dire il vero, il Monte vero e proprio più alto della Terra è il Mauna Kea, un Vulcano quiescente statunitense situato all’Isola Hawaii (spesso innevato con correlate piste da sci, non a caso il nome di quel Vulcano, in lingua hawaiiana, significa per l’appunto Montagna Bianca) alto ben 9,9 chilometri, ma dato che più della sua metà è sommerso dal Mare Dell’Oceano Pacifico (per circa 5,7 chilometri, mentre la sua altezza sopra il livello del Mare è di circa 4,2 chilometri) e per questioni di misurazioni, la Montagna più alta del Pianeta Terra rimane l’Everest. Detto questo, il Monte Olimpo marziano è quindi un qualcosa di straordinariamente immenso. Non si esclude nemmeno che in passato il Monte Olimpo di Marte sia stato una sorta di Isola vulcanica con una percentuale della sua altezza sommersa dall’acqua.

Un’importantissima precisazione da fare sui Vulcani

Altra cosa da sapere, molto importante, è la differenza tra Magma e Lava.

Il Magma indica il materiale fuso (come ad esempio rocce, metalli ed altro) al di sotto della crosta terrestre e quindi situato prevalentemente nel Mantello. Nel caso del Magma, quindi, sono presenti dei Gas (come per esempio l’Anidride Carbonica, l’Idrogeno, l’Ossigeno ed il Vapore Acqueo) che, una volta fuoriusciti dalla crosta terrestre, si disperdono ed il Magma forma la Lava.

La differenza tra Magma e Lava è, quindi, che il Magma ha al suo interno dei Gas, mentre la Lava no, pur trattandosi sempre di roccia (ed altro) fusa.

Chiariti questi aspetti, vediamo immediatamente la recente tecnica sviluppata da alcuni scienziati per prevedere le eruzioni vulcaniche, che può essere estremamente di aiuto.

Ecco un’immagine di Un’Impressionante Eruzione Vulcanica Del Vulcano Etna (FONTE):

Un’Impressionante Eruzione Vulcanica Del Vulcano Etna

Nuove tecniche per prevedere le eruzioni vulcaniche

Una squadra di scienziati capeggiati dall’Università Degli Studi Roma Tre tramite un innovativo studio ha dimostrato che le eruzioni vulcaniche possono essere assolutamente previste.

Ma partiamo per gradi.

Innanzitutto gli autori di questo studio sono il Dottore Federico Galetto, primo e principale autore (ora alla Cornell University, Stati Uniti D’America, fino al 2020 al Dipartimento Di Scienze, Università Degli Studi Roma Tre, Italia), il Professore Valerio Acocella (del Dipartimento Di Scienze, Università Degli Studi Roma Tre, Italia), il Professore Andrew Hooper (dell’University Of Leeds, Inghilterra) ed infine il Dottore Marco Bagnardi (ora al NASA Goddar Space Flight Center, Stati Uniti D’America, fino al 2020 all’University Of Leeds, Inghilterra).

Questo interessantissimo studio mette in relazione il tasso di alimentazione magmatica e la tempistica di una nuova eruzione. Si tratta quindi di un precursore, un’anteprima, che può prevedere addirittura con settimane e mesi di anticipo l’inizio di un’eruzione vulcanica. Il tasso di alimentazione magmatica indica molto semplicemente la quantità di Magma che si accumula sotto ad un Vulcano. Ma come viene notata?

In pratica quando il Magma sale a causa dei moti convettivi provocati dai cambi di temperatura, di pressione e di forza di gravità ed è in procinto di provocare un’eruzione vulcanica facendo “saltare” con la sua pressione il tappo roccioso solido di un Vulcano, similmente a quello che avviene quando viene stappata una Bottiglia Di Spumante dove la pressione dell’anidride carbonica emessa dalle bollicine frutto della fermentazione genera una Forza, ci sono delle deformazioni sulla superficie dello stesso Vulcano.

Possono essere misurate queste deformazioni con dei sensori a terra, ma molte volte potrebbero non funzionare o captare dei falsi allarmi provocati invece da delle micro scosse di terremoto innocue che fanno parte della fase quiescente di un Vulcano.

Qui entra in gioco questo nuovo studio che implica l’utilizzo di determinati satelliti artificiali in orbita terrestre per fare delle misurazioni topografiche, laser, ad infrarosso ed eccetera per valutare delle deformazioni vulcaniche provocate da una Reale risalita di Magma e quindi collateralmente dal tasso di alimentazione magmatica.

Ecco un’immagine della costellazione artificiale che formano poi il sistema del Satellite Pléiades, costruito dall’AIRBUS, un’Azienda Aerospaziale Privata dei Paesi Bassi, che sono utilizzati insieme per le misurazioni sulla superficie terrestre dallo spazio; per le ricerche vengono utilizzati ovviamente anche altri Satelliti che come con questo ingegnoso sistema rivendono queste immagini fatte (FONTE):

Satellite Pléiades

Il successo di questo affascinante studio

Seppur all’apparenza ciò sembrerebbe Fantascientifico, è stato per l’appunto dimostrato che questa tecnica è riuscita a prevedere con assolutissima precisione alcune eruzioni di Vulcani attivi molto famosi al Mondo come ad esempio il Fernandina (Galápagos), il Sierra Negra (Ecuador), il Kīlauea (Hawaii, Stati Uniti D’America) ed il Krafla (Islanda).

Tutti questi Vulcani sono delle Caldere della tipologia basaltiche presenti in circa qualche decina al Mondo su tutti i Vulcani esistenti che ne sono invece all’incirca 600.

In particolare la Lava emessa da questi Vulcani è chiamata Basalto, che è un tipo di Lava che si trasforma poi in roccia, molto comune nelle eruzioni vulcaniche in generale e non soltanto di queste Caldere.

Quindi il Basalto è infatti una roccia effusiva di origine vulcanica caratterizzato da un colore nero molto scuro ed intenso e da una discreta quantità di Silice per il 53% circa e dalle restanti parti di Plagioclasio calcico (un gruppo di TectoSilicati la cui struttura atomica è tetraedrica), di Pirosseni (un gruppo di InoSilicati la cui struttura atomica è tetraedrica unita con 1 o 2 anelli), di Olivina (che fa parte dei NesoSilicati che hanno una struttura atomica che è tetraedrica singola) ed infine da inclusioni di una roccia chiamata Gabbro che ha una composizione simile al Basalto.

Le osservazioni satellitari hanno permesso una precisione di previsione delle eruzioni vulcaniche nel 100% dei casi durante alti tassi di accumulo magmatico ed una precisione “minima” dell’86% dei casi in cui i tassi di accumulo magmatico erano minori.

In ogni caso si tratta di risultati impensabili qualche decennio fa, eppure in questo bizzarro periodo storico stiamo vedendo la Fantascienza prendere forme Davvero Reali, ed è un vero orgoglio soprattutto viverlo di persona oltre che divulgarlo!

“Tra la nuova corsa allo spazio, le compagnie private che stanno raggiungendo lo spazio (tipo la grandissima azienda chiamata SpaceX del grandissimo imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense di successo chiamato Elon Musk), la costruzione di nuove stazioni spaziali orbitanti, la bizzarra situazione della COVID19, le nuove invenzioni tecnologiche, la ricerca spaziale, gli studi del Meraviglioso Pianeta Marte, l’evoluzione del settore medico e i nuovi assetti geopolitici, economici e militari stiamo vivendo uno dei periodi storici più importanti finora, tra bene e male. Siamo come in una Seconda Guerra Fredda e dalla fine della Prima Guerra Fredda, con tutte le sue anomalie, l’avanzamento tecnologico, la ricerca spaziale e gli studi in generale sono stati aumentati; ciò sta avvenendo proprio adesso e potremmo letteralmente assistere probabilmente ad alcuni dei passi più importanti dell’Intera Storia Dell’Umanità; si parla addirittura del ritorno dell’Uomo sulla Luna con il progetto Artemis della NASA ed addirittura il primo sbarco ufficiale su Marte.”

A tutti gli effetti questa ricerca è basata quindi sulla realizzazione di un modello fisico che prende in considerazione il comportamento dei Vulcani insieme ad altri dati e formule matematiche derivate dalle numerosissime osservazioni satellitari.

Seppur sia stata utilizzata su alcuni Vulcani basaltici, questa stessa tecnica può essere tranquillamente ampliata anche a Vulcani diversi e con un funzionamento più complesso.

In fin dei conti si stanno realizzando, come nel caso delle interessantissime previsioni meteorologiche, dei modelli che mettono insieme osservazioni, dati e formule matematiche per capire con largo anticipo l’inizio di un’eruzione vulcanica con metodi digitali e non più esclusivamente analogici.

Stiamo dinnanzi ad un vero e proprio Miracolo Scientifico!

Conclusioni

In conclusione va detto che questa tecnica, ulteriormente migliorata, può far prevedere con assolutissima certezza un’eruzione vulcanica.

Certo, si può sempre sbagliare, ma essendo i Vulcani “più contenuti” ed addirittura con minori variabili rispetto alle previsioni meteorologiche, possono ricevere delle previsioni molto più affidabili; anche se per ironia della sorte è che il difficile per i Vulcani era capire quali tecniche utilizzare per prevedere le eruzioni vulcaniche, che sicuramente sono più complesse rispetto a quelle meteorologiche, vista la stessa “chiusura” dei Vulcani, ma da oggi abbiamo un’arma in più ed è proprio questa tecnica tutta italiana!

Ricollegandoci quindi alla nostra carissima Italia, questa tecnica può salvare davvero tantissime persone al Mondo perché si possono organizzare con larghissimo anticipo dei piani emergenziali e quindi anche un piano di evacuazione per evitare che un’eruzione vulcanica uccida qualche persona, infatti questo studio merita di essere conosciuto e di avere un maggiore successo, per questo motivo vi chiediamo di condividere ovunque potete questo Articolo; in particolare in Italia e maggiormente qui in Campania dove il bellissimo ma temutissimo Vesuvio ed i suoi pericolosissimi Campi Flegrei potrebbero provocare dei danni apocalittici ed è quindi DOVERE di ogni singolo cittadino privato e dello Stato Italiano quello di conoscere questa tecnica e di metterla in pratica, così da poter salvare a tantissime persone la propria Vita.