La crisi globale delle barriere coralline
Un evento senza precedenti di sbiancamento dei coralli ha colpito l’84% delle barriere coralline del pianeta, segnando una crisi ecologica di proporzioni allarmanti. Questo fenomeno, avvertito mercoledì da esperti del settore, ha raggiunto livelli di intensità e diffusione mai registrati in precedenza. Le barriere coralline degli oceani Pacifico, Indiano e Atlantico sono state gravemente interessate. I coralli, sotto stress termico, si trasformano in un bianco spettrale, un segnale inequivocabile di sofferenza. Negli ultimi due anni, le temperature oceaniche hanno raggiunto picchi storici, principalmente a causa delle emissioni di gas serra, che continuano a riscaldare il nostro pianeta. È fondamentale comprendere l’importanza di proteggere questi ecosistemi fragili per il futuro della biodiversità marina e per la salute del nostro ambiente.
Le conseguenze dello sbiancamento dei coralli
Sebbene le barriere coralline possano recuperare da tali traumi, gli scienziati avvertono che la finestra temporale per la loro ripresa si sta rapidamente riducendo. Le temperature elevate persistono per periodi sempre più prolungati, causando mortalità quasi totale di diverse specie su intere barriere coralline. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, anche i coralli più resilienti stanno cedendo di fronte a questo stress prolungato. Melanie McField, esperta dell’iniziativa Healthy Reefs for Healthy People, ha sottolineato la gravità della situazione, affermando che la ripresa è difficile da immaginare se le ondate di calore continuano a verificarsi. È essenziale agire ora per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere questi ecosistemi vitali.

Il meccanismo dello sbiancamento dei coralli
Il fenomeno dello sbiancamento si verifica quando i coralli espellono le alghe simbiotiche che conferiscono loro il caratteristico colore vivace e forniscono nutrienti essenziali. Questa espulsione li rende vulnerabili a malattie e, in molti casi, alla morte. Secondo l’International Coral Reef Initiative, la copertura di corallo vivo è diminuita di circa il 50% dal 1950, a causa dei cambiamenti climatici e dei danni ambientali. Gli scienziati avvertono che, se il riscaldamento globale raggiungesse un incremento di 1,5 °C, circa il 70-90% delle barriere coralline del mondo potrebbe scomparire. Questa prospettiva catastrofica non solo minaccia la biodiversità marina, ma anche le centinaia di milioni di persone che dipendono da questi ecosistemi per la loro sussistenza e sicurezza alimentare.
La storia della crisi dei coralli
La crisi dei coralli ha radici storiche, essendo stata documentata per la prima volta all’inizio degli anni ’80. Questo ultimo episodio di sbiancamento rappresenta il quarto e il più devastante finora, superando l’area colpita durante il precedente evento del 2014-2017. Tra il 1° gennaio 2023 e il 20 aprile 2025, il fenomeno dello stress da calore ha interessato l’83,7% delle barriere coralline globali, secondo l’ultimo aggiornamento della NOAA. Gli oceani assorbono il 90% del calore in eccesso generato dalla combustione di combustibili fossili, contribuendo così all’innalzamento delle temperature marine. Alex Sen Gupta, scienziato climatico presso l’Università del New South Wales, ha affermato che il legame tra le emissioni di combustibili fossili e la mortalità dei coralli è diretto e innegabile. È cruciale monitorare e affrontare questa crisi per garantire la sopravvivenza delle barriere coralline.
Le conseguenze visibili della crisi
Le conseguenze di questa crisi sono già visibili. McField ha riportato che, a settembre 2023, una barriera corallina iconica al largo dell’Honduras mostrava segni di sbiancamento, ma manteneva ancora una copertura media di corallo vivo del 46%. Tuttavia, entro febbraio 2024, quella stessa barriera corallina era completamente morta, con la copertura di corallo vivo scesa a un drammatico 5%. “Non abbiamo mai assistito a mortalità di massa di questa portata”, ha commentato McField. Attualmente, il pianeta ha già registrato un aumento della temperatura di almeno 1,36 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Gli scienziati avvertono che la soglia di 1,5 °C potrebbe essere superata all’inizio del prossimo decennio, e a 2 °C si prevede che quasi tutti i coralli scomparirebbero. È fondamentale che le politiche climatiche vengano attuate in modo completo per evitare conseguenze devastanti per gli ecosistemi marini e le comunità costiere di tutto il mondo.