Negli anni ’80, un segreto a lungo celato all’interno delle formazioni rocciose preistoriche dell’India centro-meridionale ha cominciato a emergere, rivelando un capitolo inedito nella storia dei primi dinosauri. Questo nuovo protagonista è il Maleriraptor kuttyi, un agile predatore che popolava la Terra circa 220 milioni di anni fa, durante l’epoca Noriana del periodo Triassico. Questo periodo è caratterizzato dalla presenza del supercontinente Gondwana, un’area che ha visto una straordinaria diversità di vita. Le ossa fossilizzate di Maleriraptor kuttyi sono state rinvenute nella Formazione Maleri Superiore, situata nel Bacino Pranhita-Godavari, nei pressi del villaggio di Annaram, nell’attuale stato del Telangana. Questa regione è nota per essere un vero e proprio scrigno di fossili di dinosauri primitivi, in particolare di grandi sauropodomorfi erbivori, che hanno contribuito a una comprensione più profonda della biodiversità dell’epoca.
Caratteristiche del Maleriraptor kuttyi
Il Maleriraptor kuttyi visse in un periodo del Triassico contraddistinto da significative perturbazioni ecologiche e da profondi cambiamenti nella vita terrestre. Questo dinosauro, di dimensioni contenute, raggiungeva un’altezza di poco oltre un metro e una lunghezza di circa due metri, misurata dal muso alla coda. Classificato come appartenente al gruppo degli Herrerasauria, Maleriraptor kuttyi rappresenta uno dei più antichi predatori conosciuti. Gli herrerasauriani erano generalmente carnivori di piccole e medie dimensioni, emersi nel record fossile circa 228 milioni di anni fa, ma che si estinsero entro la fine del Triassico. Le scoperte recenti hanno dimostrato che la loro distribuzione non era limitata al Sud America, ma si estendeva anche ad altre regioni, inclusa l’India, ampliando così la nostra comprensione della loro evoluzione.
Scoperte e Implicazioni
Fino a poco tempo fa, la comprensione degli Herrerasauria si basava prevalentemente su fossili rinvenuti in Sud America, in particolare in Argentina e Brasile, databili tra i 233 e i 229 milioni di anni fa. Questi reperti avevano portato a ritenere che la loro esistenza fosse limitata a quella regione durante quel periodo. Tuttavia, l’idea che gli herrerasauriani potessero aver abitato anche al di fuori del Sud America ha cominciato a prendere piede a metà degli anni ’90, quando il Chindesaurus bryansmalli è stato descritto a partire da strati rocciosi nordamericani risalenti all’epoca Noriana medio-superiore. Questa scoperta ha aperto la strada a una visione più ampia della distribuzione di questo gruppo di dinosauri primitivi. La recente scoperta di Maleriraptor kuttyi arricchisce ulteriormente questo quadro, rivelando che questa specie indiana presenta una combinazione unica di caratteristiche, collocandola in una posizione intrigante all’interno dell’albero genealogico degli herrerasauriani.
Significato della Scoperta
Il team di ricerca ha sottolineato che la scoperta di Maleriraptor kuttyi rappresenta la prima evidenza che suggerisce la sopravvivenza degli herrerasauriani a un significativo cambiamento ecologico in Gondwana durante l’epoca Noriana iniziale, compresa tra 227 e 220 milioni di anni fa. Questo periodo ha visto cambiamenti notevoli nella fauna dei tetrapodi, in particolare l’estinzione di un gruppo di rettili erbivori noti come rinchosauri. La presenza di Maleriraptor kuttyi dimostra che gli herrerasauri sono riusciti a sopravvivere in Gondwana almeno durante il Noriano iniziale, successivamente all’evento che ha portato all’estinzione dei rinchosauri. L’assenza di fossili di Herrerasaur in Sud America durante il Noriano iniziale, contrapposta alla loro presenza in India, potrebbe essere attribuita a differenze climatiche. Il team suggerisce che il clima dell’India durante il Noriano fosse simile a quello del sud degli Stati Uniti, evidenziando le connessioni ecologiche tra queste regioni.
Collaborazione e Pubblicazione
Il team di ricerca, composto da esperti del Museo Argentino de Ciencias Naturales Bernardino Rivadavia, dell’Università di Birmingham e del Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas, ha pubblicato i risultati della propria indagine nella Royal Society Open Science, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia evolutiva dei dinosauri e delle dinamiche ecologiche del passato. Inoltre, la scoperta è stata riportata anche da Phys.org, che evidenzia l’importanza di questo ritrovamento nel contesto della paleontologia. Infine, il team di ricerca suggerisce che questa scoperta possa cambiare la nostra comprensione della distribuzione degli herrerasauriani, aprendo nuove strade per la ricerca futura.