Un team internazionale di scienziati ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale chiamato Enoch per stimare con maggiore precisione la datazione dei Rotoli del Mar Morto e altri manoscritti antichi, superando le difficoltà dovute alla scarsità di manoscritti databili. Enoch è stato addestrato su 24 campioni di rotoli con datazione certa, combinando l’analisi paleografica, cioè lo studio degli stili di scrittura, con dati ottenuti dalla datazione al radiocarbonio di manoscritti provenienti da vari siti in Israele e Cisgiordania.
Il modello utilizza l’apprendimento automatico per riconoscere le caratteristiche grafiche e prevedere un intervallo temporale di creazione dei manoscritti basato sul confronto con esempi datati. Per validare Enoch, gli esperti hanno confrontato le sue stime con l’età di 135 Rotoli del Mar Morto, trovando che circa il 79% delle previsioni risultava realistico, mentre il 21% era considerato impreciso o incerto. Le analisi condotte con Enoch hanno evidenziato che molti rotoli sono probabilmente più antichi rispetto a quanto stimato con i metodi tradizionali di analisi della scrittura a mano. Questo nuovo strumento permette quindi di aprire una “porta sul mondo antico”, facilitando la comprensione di quando questi testi biblici potrebbero essere stati realmente scritti, arrivando perfino a datare frammenti all’epoca dei loro presunti autori.
“Con lo strumento Enoch abbiamo aperto una nuova porta sul mondo antico, come una macchina del tempo, che ci consente di studiare le mani che hanno scritto la Bibbia, soprattutto ora che abbiamo stabilito, per la prima volta, che due frammenti di rotoli biblici risalgono all’epoca dei loro presunti autori. È davvero emozionante compiere un passo significativo verso la soluzione del problema della datazione dei Rotoli del Mar Morto e creare un nuovo strumento che potrebbe essere utilizzato per studiare altre raccolte di manoscritti storici parzialmente datati. Questo non sarebbe stato possibile senza la collaborazione tra così tante discipline scientifiche diverse, un vero lavoro di squadra”, spiega il team. I ricercatori sottolineano come questo risultato sia frutto di una collaborazione interdisciplinare tra paleografi, archeologi, fisici e informatici, e rappresenti un importante passo avanti nella soluzione del problema della datazione dei manoscritti storici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLoS ONE e promette di essere applicabile anche ad altre collezioni di testi antichi parzialmente datati.
Fonte:
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0323185