È apparsa una “nuova stella” nel cielo: visibile a occhio nudo, ma nasconde un segreto esplosivo

Nel cuore della costellazione del Lupo, una nova sta incantando gli astronomi: un’antica stella si risveglia con una luce milioni di volte più potente del normale.

Un qualcosa di insolito brilla nel cielo serale: una stella nel mezzo della costellazione del Lupo. In realtà, non è affatto una nuova stella, ma una “nova“, cioè una stella che esplode improvvisamente in un bagliore di luce, tanto forte da renderla visibile anche a occhio nudo. Questa nova, oggi conosciuta con un nome tecnico ma piuttosto anonimo – V462 Lupi – è il risultato di un curioso duetto cosmico. C’è una nana bianca, una stella piccola ma incredibilmente densa, che da anni (forse secoli) ruba materiale a una stella vicina. Quando ne accumula abbastanza, succede qualcosa di spettacolare: il gas si incendia in una potente reazione nucleare e la stella brilla all’improvviso come se volesse dire al cielo intero “Eccomi, sono ancora viva”. Il fenomeno è stato avvistato intorno alla metà di giugno, quando la nova ha cominciato a farsi notare anche senza telescopi. In alcune zone dell’emisfero sud è diventata chiaramente visibile, una piccola luce che prima non c’era, incastonata tra le costellazioni familiari. È incredibile pensare che fino a pochi giorni prima fosse invisibile, e ora splende con una luminosità milioni di volte superiore al normale.

V462 Lupi si trova nella costellazione del Lupo (indicata dal cerchio rosso in questa carta).(Crediti immagine: IAU/Wikimedia)

Questi eventi sono rari, ma non rarissimi. Capita circa una volta all’anno che una nova sia abbastanza brillante da essere vista senza strumenti. Tuttavia, ogni volta è speciale, perché nessuna nova è uguale all’altra. Alcune durano giorni, altre settimane. Alcune tornano dopo decenni. Altre, forse, non le vedremo mai più. Guardando quella luce, ho pensato a quanto poco conosciamo dell’universo, e a quanto può sorprenderci anche quando crediamo di sapere tutto. In un tempo in cui ci sentiamo sovrastati da notizie e tecnologia, c’è ancora spazio per alzare lo sguardo e stupirsi. Lo studio è stato pubblicato su Live Science.