Astronomi risolvono un mistero di lunga data su uno strano ammasso stellare

Astronomi risolvo un mistero di vecchia data su uno strano ammasso stellare

Un mistero che ha affascinato gli astrofisici per decenni riguardo al movimento anomalo delle stelle nell’ammasso Omega Centauri potrebbe essere stato finalmente risolto. Questo ammasso, che contiene circa 10 milioni di stelle e si trova a 18.000 anni luce dalla Terra, ha attirato l’attenzione per la velocità insolita di alcune delle sue stelle centrali. In passato, gli scienziati avevano ipotizzato che questa velocità potesse essere causata dalla presenza di un buco nero di massa intermedia (con una massa tra 100 e 100.000 volte quella del Sole), un tipo di buco nero che si trovava tra i buchi neri di massa stellare e quelli supermassicci che si trovano nei centri delle galassie.

Tuttavia, un nuovo studio ha messo in discussione questa teoria. Sebbene alcune ricerche precedenti avessero trovato evidenze di un possibile buco nero di massa intermedia nel centro di Omega Centauri, nuovi dati basati sulle accelerazioni delle pulsar (stelle di neutroni in rapida rotazione) suggeriscono che il movimento delle stelle potrebbe essere causato da un gruppo di buchi neri di massa stellare, cioè buchi neri con masse da poche a decine di volte quella del Sole, piuttosto che da un singolo buco nero di massa intermedia.

Omega Centauri, che è considerato un residuo di una galassia nana, continua a essere uno degli oggetti più studiati per comprendere la dinamica degli ammassi stellari e l’evoluzione delle galassie. Gli scienziati, pur non escludendo completamente la possibilità di un buco nero di massa intermedia, suggeriscono che se esiste, potrebbe avere una massa inferiore a quanto precedentemente pensato, forse meno di seimila volte la massa del Sole.

Il team di ricerca, che ha analizzato i dati raccolti dalle pulsar per monitorare il movimento stellare, spera che future osservazioni possano chiarire definitivamente se Omega Centauri ospiti un buco nero di massa intermedia o se si tratti semplicemente di un ammasso di buchi neri di massa stellare. La ricerca in questo campo è ancora in corso e gli astronomi sono fiduciosi che nuove scoperte porteranno a una comprensione più profonda di questi misteriosi oggetti cosmici.

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