Scoperta di un fossile di dinosauro sull’isola di Skye

Un ritrovamento straordinario che riscrive la storia della paleontologia scozzese.

Scoperta di un fossile di dinosauro sull’isola di Skye

Un team di ricerca ha recentemente effettuato una scoperta straordinaria sull’isola di Skye, in Scozia. Qui è stato estratto un fossile di dinosauro, il quale era stato avvistato per la prima volta oltre cinquant’anni fa. Questo ritrovamento rappresenta la più antica testimonianza di dinosauro mai registrata nel paese, risalente a circa 166 milioni di anni fa, durante il Giurassico medio. Il fossile, di dimensioni simili a quelle di un pony e appartenente a un esemplare di almeno otto anni, era rimasto nascosto nelle scogliere dell’isola per mezzo secolo. Nel 2018, un team di esperti, guidato dalla paleontologa Elsa Panciroli, ha deciso di tornare sul sito vicino a Elgol per tentare la sua estrazione, segnando un momento cruciale nella storia della paleontologia scozzese.

La complessità dell’operazione di estrazione

L’operazione di estrazione del fossile si è rivelata estremamente complessa e impegnativa. Panciroli ha spiegato che inizialmente il team aveva ritenuto che fosse troppo difficile raccogliere il fossile, ma ha insistito sull’importanza di studiarlo. Dopo un grande impegno da parte di molte persone, il team è riuscito a portare a termine l’operazione. Questa scoperta è fondamentale, poiché consente di confermare e pubblicare il primo dinosauro registrato e più completo della Scozia. L’escavazione è stata possibile grazie alla collaborazione con Research Casting International del Canada e a un equipaggio locale dei Bella Jane Boat Trips di Elgol, che ha facilitato il trasporto del campione dal sito di scavo al porto, dimostrando l’importanza della cooperazione internazionale nella ricerca scientifica.

Identificazione del fossile e significato scientifico

Nonostante il fossile sia conservato solo in frammenti, il team di ricerca è riuscito a identificare parti significative della colonna vertebrale, costole e ossa dell’anca. Questi resti rendono il fossile lo scheletro di dinosauro più completo mai scoperto in Scozia fino ad oggi. Un’analisi approfondita delle ossa ha suggerito che il fossile appartiene a un dinosauro ornithopode, un gruppo che include specie ben note come Iguanodon, Parasaurolophus ed Edmontosaurus. I ricercatori ipotizzano che questo esemplare risalga a un periodo in cui gli ornithopodi non erano ancora dominanti, molto prima che diventassero più prominenti durante il periodo Cretaceo. Questa scoperta offre nuove prospettive sulla diversità dei dinosauri e sull’evoluzione degli ecosistemi terrestri.

Il contributo alla comprensione del Giurassico

Stig Walsh, curatore senior presso i National Museums Scotland e coautore dello studio, ha commentato che questa scoperta si aggiunge al crescente numero di ritrovamenti giurassici sull’isola di Skye. Questi ritrovamenti ci stanno permettendo di approfondire la nostra comprensione del ricco ecosistema di quell’epoca. Walsh ha anche evidenziato che, sebbene si sapesse da tempo della presenza di dinosauri sull’isola, grazie alle famose impronte rinvenute ad An Corran, Brother’s Point e Duntulm, è emozionante poter osservare uno scheletro più completo, sebbene ancora parziale. Siamo entusiasti di includerlo nelle straordinarie scoperte della Collezione Nazionale, contribuendo così a una maggiore conoscenza della storia naturale della Scozia.

Altre scoperte significative sull’isola di Skye

Altre scoperte significative provenienti da Skye includono resti fossilizzati di Krusatodon, un mammifero che mostrava una crescita più lenta rispetto ai mammiferi moderni, e Dearc sgiathanach, il più grande pterosauro giurassico conosciuto. Questi ritrovamenti hanno ulteriormente arricchito la nostra comprensione del mondo preistorico dell’isola. Panciroli e il suo team sperano che queste nuove scoperte, insieme al dinosauro recentemente identificato, possano fornire ulteriori approfondimenti su ecosistemi diversificati che prosperavano durante il Giurassico medio. La continua ricerca in questa area promette di rivelare ulteriori segreti sulla vita preistorica e sull’evoluzione degli organismi.

Le sfide nell’identificazione del fossile

Susie Maidment, paleontologa presso il Museo di Storia Naturale e l’Università di Birmingham, ha sottolineato le difficoltà incontrate nell’identificazione del fossile. Ha affermato che il dinosauro di Elgol ha rappresentato una sfida non solo per la raccolta, ma anche per la sua identificazione. Le caratteristiche specifiche delle ossa indicano che si trattava di un dinosauro erbivoro che prosperava nel Cretaceo. Tuttavia, questo campione era già un fossile al tempo in cui gli ornithopodi più noti come Iguanodon e Hypsilophodon camminavano sulla Terra. Maidment ha concluso esprimendo fiducia nel fatto che ulteriori ricerche sui fossili di Elgol possano rivelare un ecosistema diversificato di animali del Giurassico medio, promettendo scoperte entusiasmanti in futuro.

Pubblicazione dello studio sulla scoperta

Lo studio che documenta questa straordinaria scoperta è stato pubblicato negli “Earth and Environmental Science Transactions” della Royal Society di Edimburgo. Questo contributo alla crescente base di conoscenze nel campo della paleontologia rappresenta un passo importante per la comunità scientifica. La pubblicazione non solo evidenzia l’importanza della scoperta, ma incoraggia anche ulteriori ricerche e studi sul patrimonio paleontologico della Scozia. La continua esplorazione e il lavoro di squadra tra scienziati e istituzioni sono fondamentali per svelare i misteri del passato e per comprendere meglio l’evoluzione della vita sulla Terra.