La straordinaria evoluzione degli anemoni di mare
Gli anemoni di mare, con il loro aspetto affascinante e quasi alieno, rappresentano un capitolo intrigante nella storia dell’evoluzione animale. Questi organismi, appartenenti al phylum dei cnidari, mostrano caratteristiche uniche che sfidano le convenzioni della biologia evolutiva. Recenti ricerche hanno messo in luce la loro sorprendente simmetria bilaterale, una caratteristica che solleva interrogativi fondamentali sulla loro evoluzione e sulla diversificazione degli animali. La comprensione di come questi organismi si siano evoluti nel tempo è cruciale per ricostruire la storia della vita sulla Terra e per comprendere le connessioni tra le diverse forme di vita.

Aurelia
Il concetto di bilaterianità e la sua importanza
Il termine “bilateriano” si riferisce a un gruppo di organismi che condividono un piano corporeo simmetrico lungo un asse centrale. Questo gruppo include una vasta gamma di specie, dalle più semplici come i vermi, fino ai mammiferi complessi come gli esseri umani. La simmetria bilaterale è fondamentale per la mobilità e l’organizzazione degli organismi, consentendo loro di sviluppare strutture corporee più complesse. Al contrario, la simmetria radiale, che caratterizza molti cnidari, permette una diversa organizzazione delle strutture, come nel caso delle meduse. Comprendere queste differenze è essenziale per esplorare l’evoluzione e la diversificazione della vita.

La simmetria bilaterale negli anemoni di mare
Nonostante la maggior parte dei cnidari presenti una simmetria radiale, alcuni, come l’anemone di mare stellato, mostrano una sorprendente simmetria bilaterale. Questo fenomeno ha portato a interrogativi su quando e come questa caratteristica si sia evoluta. Un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha condotto studi sugli anemoni di mare stellati (Nematostella vectensis), analizzando il loro sviluppo embrionale per scoprire le origini di questa simmetria. I risultati di queste ricerche potrebbero fornire indizi preziosi sulla storia evolutiva di questi organismi e sulla loro adattabilità a diversi ambienti.
Il ruolo della proteina morfogenetica ossea
Un elemento chiave nello sviluppo della simmetria bilaterale è rappresentato dalla proteina morfogenetica ossea (BMP). Questa proteina gioca un ruolo cruciale nella formazione del corpo dei bilateriani, fornendo indicazioni alle cellule in fase di sviluppo su quali tessuti formare in base alla loro posizione. In alcuni organismi, come le rane e le mosche, il gradiente di BMP è generato da un’altra proteina chiamata chordin. Sorprendentemente, i ricercatori hanno scoperto che anche gli anemoni di mare utilizzano un meccanismo simile per il trasporto di BMP. Questa scoperta suggerisce che il meccanismo di trasporto di BMP si sia evoluto prima della divergenza tra bilateriani e cnidari, avvenuta oltre 600 milioni di anni fa, aprendo nuove prospettive sulla comprensione dell’evoluzione.
Implicazioni delle scoperte sulla simmetria bilaterale
David Mörsdorf, biologo dello sviluppo e primo autore dello studio, evidenzia che il fatto che sia i bilateriani che gli anemoni di mare utilizzino meccanismi simili per modellare i loro assi corporei indica un processo evolutivo molto antico. Questa scoperta invita a ripensare l’evoluzione dei piani corporei nei primi animali, suggerendo che le radici della simmetria bilaterale potrebbero essere più profonde e complesse di quanto si fosse precedentemente ipotizzato. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances, contribuendo a un dibattito scientifico in continua evoluzione. Inoltre, il team di ricerca ha rilasciato un comunicato stampa che sottolinea l’importanza di queste scoperte per la biologia evolutiva.